Di Natale, di ricordi e di mille profumi e sapori

by Rebecca
1,3K views

 

Comincia a non esser più tanto presto parlare del Natale, dei suoi infiniti profumi e sapori. Siamo a -4 settimane…il tempo stringe. Le luminarie in quei di Piacenza occheggiano da circa 3 giorni sulle teste dei passanti. Le vetrine si vestono a festa. Il lucicchio comincia a prendere possesso della città, ma non dei suoi abitanti. Non so se sia una mia impressione, ma pare che il Natale quest’anno non susciti lo stesso interesse degli altri anni. Malinconia e rabbia vela gli occhi della gente, così che capita di vedere solo gente che va di fretta e non si ferma davanti alle vetrine, ma cerca di sfuggire a queste, quasi a non voler cadere in tentazione.

Questo mi fa un’infinita rabbia, perchè lo Spirito del Natale nessuno ha diritto di sporcarlo, di rubarcelo. Nessuno ha diritto di privarci della gioia di sognare ancora, come quando eravamo infanti.
Io per sfuggire alle delusioni lavorative, mi sono rifuggiata in cucina cercando di ricordare com’era il Natale un tempo, quando non si aveva nulla, ed il poco che si aveva sembrava tutto.
Il Natale era il tempo di specialità culinarie come le sarmale involtini di verza e carne, il cozonac che sarebbe il panetone rumeno casalingo, Alba ca Zapada che è un dolcetto alla crema di limone tradotta letteralmente come Biancaneve, cornulete che sono dei pasticcini con una pasta al lardo e il ripieno di marmellata di prugne home made, molto densa e arricchita da noci tostate.
I profumi delle feste sono molti e ve ne parlerò ogni giorno da qui a Natale, meglio di un Calendario dell’Avvento culinario.
Quella che vi propongo qui di seguito è una delle ricette del cuore (e di pancia) della mia famiglia di donnine. Siamo cresciute a cornulete ripiene di marmellata di prugne fatta dalla mia nonnina Ana. Una ricetta delle feste di Natale, di quelle autentiche, fatte con le pochezze (ricche) di dicembre. Il lardo, nella ricetta autentica e antica, ostruttivo coronarico per eccelenza  (ma solo ai giorni nostri, perchè mangiamo di più e ci muoviamo di meno) è alla base dell’impasto. Altri sostituti tipo burro, olio, margarina, possono farvi avvicinare all’eccelenza ma ….. non cucinereste gli autentici cornetti.
Perchè il lardo? I tempi antichi, consegnavano alle cucine ogni taglio del maiale. Perchè anche al sacrificio del maiale era stato dedicato un giorno. Alle volte accadeva il 1° dicembre, altre volte e soprattutto in campagna succedeva proprio alla Vigilia. E del sacrificio del maiale era fatto onore e nulla si buttava…veniva valorizzata ogni singola parte, dalla cotenna alle interiora. Il maiale era colui che dava da mangiare a intere famiglie dalla Vigilia e fino al giorno del battesimo di Cristo, il 6 gennaio. Tutt’oggi in Romania il maiale della famiglia viene sacrificato (non lo sporcaccione neh, l’animale!) e questo sacro animale nutre per tutto il periodo della festa.
So che gli animalisti convinti mi odieranno, ma sono tradizioni e forse erano più sentiti e celebrati questi sacrifici, di quei sacrifici che avvengono ora in massa e per la massa che non portano nessuna celebrazione ma sono esempio di estremo consumismo.
Il lardo era una di queste parti lodate e veniva lavorato per molto tempodalle donne di casa. Usato sia per pietanze salate che dolci, era il sostituto povero del burro che era roba da sciuri ai tempi della dittatura.
Bando alle ciance però, vi lascio la ricetta per le vostre feste di Natale…una di quelle ricette che vorrebbe le donne riunite intorno allo stesso tavolo della cucina, infarinate, con il naso sporco di zucchero vanigliato, con le mani in pasta a raccontarsi e ricordare, a celebrare quella che per me è la festa dell’Anima.

 
Ingredienti per l’impasto dei Cornetti
  • 200g di strutto
  • 200g di panna fresca zuccherata
  • 1/2 cucchiaino di aceto
  • 1 punta di coltello di amoniaca alimentare
  • 1 pizzico di sale
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di scorza grattuggiata di limone
  • 1 bustina di lievito vanigliato
  • farina quanto basta (circa 700/750g)
  • abbondante zucchero a velo

Per il ripieno

  • 150g marmellata di prugne Rigoni di Asiago
  •  200g noci tostate, private della pelliccina e sminuzzate
 
Preparazione

Usate tutti gli ingredienti a temperatura ambiente. Mescolate lo strutto con la panna e le uova, aggiungete la farina poco alla volta e lavorate. Fatte stingere l’amoniaca per dolci con meno di mezzo cucchiaino di aceto e unite all’impasto. Aggiungete la scorza grattuggiata del limone e il lievito e unire la farina. Le farine hanno gradi di assorbimento liquidi diverso, per cui vi consiglio di aggiungere farina quanto basta, perchè l’impasto non sia molle ma nemmeno troppo duro, facile da stendere.
Lasciate riposare l’impasto al fresco per circa un’ora. Dividetelo perchè sarà veramente molto e stendetelo con il matarello su un ripiano ben infarinato. Fatte delle ‘pizze’ formato famiglia e tagliatele a spicchi. Riempite ogni spicchietto con il composto di marmellata e noci trittate nella parte più ampia ed infine arrotolate verso il centro. Mettete su una teglia coperta con carta forno e fatte cuocere nel forno preriscaldato a 180° per circa 25min. Dovranno essere bei dorati i cornetti.
Tuffate i cornetti ancora caldi in abbondante zucchero a velo.

 

sweet rolls stuffed with turkish delight and tart with rose jam

Per questa dolce dolcissima e profumata diversamente-crostatina ho usato l’avanzo di impasto e una marmellata rumena di rose (bulgare 😀 hihihi ). Ma se la marmellata rumena non l’avete ed il roseto di sti tempi si rifiuta di collaborare potete sempre optare per Maremma com’era  Può essere la valida alternativa.

Potrebbero piacerti

11 comments

la Dama del Bosco 27 Novembre 2012 - 22:33

ma che meraviglia di ricetta mia cara, da facebook sono finita qui, leggerti è un piacere per il cuore, per il palato, per la fantasia e per l'anima, grazie!
fairy o neve silente o… insomma io ^^

Reply
Miss Becky 27 Novembre 2012 - 22:38

Grazie di cuore Fatina. Quando sarò riuscita a finire la parte 'ricette' del libro e potrò guardarmi intorno per l'Editore…spererò con tutta me stessa di avere ancora recensioni così dolci una volta pubblicato…balsamo per il cuoricino.

Reply
Viola di Nebbia 28 Novembre 2012 - 0:06

…a parte che stavolta con le foto ti sei superata… sono eccezionali… veramente meravigliose… Poi questa ricettina *.* Mamma mia che buonaaaa!!! *.*
E per ciò che hai scritto… certe tradizioni sono sacre ed è vero, un tempo i sacrifici erano vissuti come celebrazioni sacre, com'è giusto che sia… oggi non ha più senso nulla, ma l'importante è che chi Ricorda possa tramandare e continuare a vivere in modo più antico possibile :-*

Reply
Miss Becky 28 Novembre 2012 - 0:52

Grazie stellina. C'è ancora molto lavoro da fare con le foto, ma prima o poi riuscirò ad avere quella caratteristica inconfondibile per cui uno dice vedendo la foto: quella è di Rebecka. In merito ai ricordi di famiglia e della mia terra, sono cosi felice di condividerli, di scoprire che c'è ancora gente che apprezza, gente per cui tutto ciò ha senso…che raccontare e condividere per me diventa un obbligo. L'obbligo di onorare coloro che mi hanno resa partecipe di un periodo cosi bello, significativo, autentico….
Bacetti immensi manina di fata

Reply
Murzillo Saporito 28 Novembre 2012 - 12:13

Ciao, ho scoperto il tuo blog per il contest colors&food….è delizioso!!!
Da oggi ti seguo anch'io 🙂
Baci e buona giornata
Valeria

Reply
e il basilico 28 Novembre 2012 - 12:21

Miss Becky, è un piacere scoprire il tuo blog. La tua fotografia mi fa tanto sentire il gusto del Natale, sia in bocca che nel cuore.Mi unisco ai tuoi lettori, se ti va vieni a trovarmi, mi farebbe piacere. Eleonora

Reply
Miss Becky 28 Novembre 2012 - 16:00

Grazie Valeria…a presto. 🙂

Reply
Miss Becky 28 Novembre 2012 - 16:00

Eleonora, sono felice che la mia fotografia riesca a farti sentire il sapore del Natale. Vengo subito a trovarti… 😉

Reply
Simo 28 Novembre 2012 - 17:13

che meraviglia il tuo blog scoperto per caso,…non ti conoscevo, me ne sono innamorata al primo colpo!
Ti seguirò da oggi, promesso!

Reply
Anonimo 12 Dicembre 2012 - 17:46

Anche gli animalisti come me dovrebbero comprendere che la tradizione è la tradizione e che come tutto era fatto una volta aveva molto più senso di adesso… un maialino sacrificato a Natale centinaia di anni fa non è lo stesso maialino che viene sacrificato nel nostro secolo, non ha lo stesso significato 😉
Ma bando alle ciance (per quanto sia importante!) ti stai superando Reb! E' tutto stuzzicante e bellissimo :DD …GRAZIE!
Tua Danina

Reply
Edera terrestre 6 Ottobre 2013 - 10:43

Tutto sta nel cuore, il Natale è dentro l'anima, non nel portafogli.
La magia, manca la magia negli occhi della gente. Godersi le luminarie, rimanere incantati davanti alle vetrine luccicanti e piene di sogni…non costa nulla. Godiamoci l'atmosfera, i canti di natale che fanno in chiesa, non costa nulla ed è tutta magia.

Reply

Leave a Comment