Far breton avec pruneaux d’Agen e la storia di un nome

by Rebecca
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Con questo far siamo in Bretagna, nel cuore delle leggende arturiane. All’ombra di un bellissimo albero sul limitare del bosco di Broceliande, con una tovaglietta a quadri vichy rossa distesa sull’erba, ci gustiamo una fetta di questo dolce coccoloso e la serenità del luogo. Siamo nel regno della Signora del Lago: Viviana, colei che diede Excalibur ad Artù.
E’ un nome che vi sembrerà di ricordare che nomino spesso. Amanti quali siamo, io e mio marito, delle leggende arturiane, quando abbiamo visto per la prima volta il viso della nostra dolce bimba, abbiamo deciso di chiamarla proprio così: Viviana.
Non prima di aver pensato a Ginevra, non prima di aver considerato seriamente il nome della dolcissima Arwen, una delle protagoniste della saga tolkieniana dell’anello. Ma Viviana, infine, una volta vista la piccola dagli occhi di luce è stato il nome scelto.

Come vedete il tempo mi trae in inganno ancora una volta. Il freddo ha respinto il mio cuore lontano, alle porte dell’autunno, a sognare i prugnetti di Agen, nel Lot et Garonne.
Una campagna morbida, verde, quieta che si distende pigramente abbracciando il comune di Agen. I prugnetti profumati coronano questo luogo come una tiara cinge il capo delle spose.
Solo una delle varità delle prugne che crescono qui diventerà prugna d’Agen. L’Ente, nome che sembra derivare dal verbo enter, ovvero innestare. È lei la più adatta alla lavorazione, vuoi per le considerevoli dimensioni, vuoi per sua consistenza e per il suo sapore morbido ed avvolgente.
Mariateresa Truncellito, famosa giornalista, in un suo articolo del 1997 sosteneva che questo frutto è forse il discendente di una prugna-dattero venuta dalla Siria. Sembra infatti che furono i Crociati a portarsi a casa, tra le altre cose, anche i semi del pruno.
Ma veniamo alla sua semplice, semplicissima preparazione, fatta con ingredienti che tutti bene o male abbiamo in casa. E se prima d’ora non l’avete mai fatta, scoprirete come non potrete più farne a meno d’ora in avanti.
Io consiglio l’utilizzo della pruneau d’Agen perchè non credo vi sia in altra parte del mondo una prugna secca più morbida, cicciottosa, polposa, saporita e profumata di questa. Poi ovviamente trattasi di gusti.
 
Ingredienti:
  • 190g di farina 00
  • 130g di zucchero semolato (+ 5 cucchiai di zucchero di canna grezzo)
  • 4 uova
  • 450ml di latte intero
  • 3 cucchiai di Rhum giamaicano
  • 3 cucchiai di burro demi sel (+ 3 per coprire la torta una volta cotta)
  • 250g di pruneaux d’Agen secche denociolate (oppure un altro tipo di prugne secche)

 

 

In una ciotola capiente mescolate la farina con lo zucchero e il burro. Aggiungete le uova uno alla volta e lavorate con la frusta fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, privo di grumi. Aggiungete poco alla volta il latte ed il rhum.
In una teglia ben inburrata ed infarinata versate il composto e aggiungete le prugne secche. Fatte cuocere nel forno preriscaldato a 175° per circa 25min. A cottura ultimata togliete la teglia dal forno, versate 3 cucchiai di burro sciolto e muovete la teglia per ricoprire la superficie della torta. Cospargete con lo zucchero di canna e mettete nel forno ventilato sotto il grill per 2-3 min, fino a far imbrunire la torta.
 
La mia, esaltata dall’esperienza di avvolgere le pruneaux d’Agen, si è gonfiata così tanto che i bordi sono rimasti sollevati. Non ha esattamente l’aspetto delle far breton che si trovano numerose nella rete, ma vi assicuro che il profumo e il sapore sono davvero incredibili, merito in parte della pruneau d’Agen ed in parte del rhum.
Servitela tiepida se possibile, perchè è il migliore modo di gustarla.
 

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14 comments

simona 27 Marzo 2013 - 23:04

Ciao:* sono arrivata qui direttamente tramite fb, grazie al tuo mesg sui tagliolini al limone… sono passata per il lemon pound cake (da urlo!!) bravissima e mi sono fermata a leggere le tue parole accompagnate da questa splendida e golosa preparazione.. complimenti un abbraccio a presto:*..

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ginevra 27 Marzo 2013 - 23:32

E' PROPRIO UN BEL PIACERE AVER SCOPERTO IL TUO BLOG!
BRAVISSIMA DAVVERO, CONTINUA MI RACCOMANDO.
CIAO

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Ely 27 Marzo 2013 - 23:45

Interessantissimo questo post cara! Adoro i cicli arturiani e credo che abbiate scelto un nome stupendo per la vostra piccola!! 😀 Una meraviglia anche le parole sulla provenienza delle prugne. Posso avere una fettina di questa bontà?? <3 TVB

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IsabelC. 28 Marzo 2013 - 0:38

Queste prugne sono davvero speciali! Ogni tanto si trovano nei mercatini francesi! Davvero ottimo questo dolce
Buona Pasqua

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Miky 28 Marzo 2013 - 0:50

E' un bel nome quello che avete scelto per la vostra piccola. Mi piace tanto anche Ginevra.
Complimenti per la ricetta, ottima presentazione.
Un bacio.
Miky

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Miss Becky 28 Marzo 2013 - 9:37

E' un piacere leggere le tue parole cara Simona. Il tuo mondo è meraviglioso, dalle ricette alle fotografie.
E quei tagliolini mi ispirano davvero moltissimo.
Bacetti

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Miss Becky 28 Marzo 2013 - 9:40

Grazie Ginevra. 🙂

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Miss Becky 28 Marzo 2013 - 9:43

Che bello condividere con te anche questa passione Ely.
Più di una fettina carissima. 🙂
Un bacio

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Miss Becky 28 Marzo 2013 - 9:44

Lo sono Isable, io ho la fortuna di trovarle quasi tutto il periodo dell'anno al mio supermercato preferito, Esselunga. 😉
Felice Pasqua anche a te.

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Miss Becky 28 Marzo 2013 - 9:45

Grazie Miki. E' vero, è molto molto bello anche Ginevra.
Un baciotto

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Francesca P. 29 Marzo 2013 - 1:41

La Bretagna, come mi manca! Voglio rivederla con gli occhi di oggi, con la fedele Canon al collo, con la curiosità di assaggiare tutti i dolci possibili… 🙂 Ci sono posti che ci affascineranno sempre. La Francia, in tal senso, per me è una miniera d'oro.

Appena prendo le prugne, mi cimento con la tua torta… 🙂

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Miss Becky 29 Marzo 2013 - 9:20

E' vero Franci…Chissà perchè sono cosi attratta dalla Francia…certe volte mi viene da pensare che in una vita precedente ero francese 😀 Per me è seconda casa, o dovrei dire terza 😀

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Stefania Zecca 31 Marzo 2013 - 9:42

Le prugne danno sempre un tocco particolare alle ricette, queste poi sono speciali. Auguri e grazie per il commento che mi hai lasciato, condivido quello che hai detto. Bacio

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Anonimo 18 Aprile 2013 - 21:13

E chi non ama il ciclo arturiano?! ;)) per questo ho chiamato il nostro cagnone maremmano Artù… adattissimo per il suo pelo lungo e bianco come la neve! *.*
Finalmente so cos'è la Far Breton!! grazie amoruzza :*
Danina

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