Tortini al miele, morbidissimi, di Donna Hay

by Rebecca
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In primavera, Tipasa è abitata dagli dei e gli dei parlano nel sole e nell’odore degli assenzi, nel mare corazzato d’argento, nel cielo d’un blu crudo, fra le rovine coperte di fiori e nelle grosse bolle di luce, fra i mucchi di pietre. In certe ore la campagna è nera di sole.

 

Albert Camus-

 

Quando penso alla primavera la mia testolina va all’infanzia, a quelle gioiose merende sull’erba, in pieno sole, nella brezza gentile del vento, nel soave profumo delle prime rose e dei fiori di lillà. Erano merende davvero semplici che la mia adorata nonnina preparava con le sue mani. Talvolta quella semplicità era una fetta di pane fatto in casa, con burro e miele.
La divoravo quasi senza respirare, perchè quelle merende erano l’intermezzo delle corse con gli amici.
Eravamo sempre cosi indaffarati a giocare che non c’era tempo da perdere per sedersi a fare merenda. Per lo più, ci ritrovavamo con fette di qualche dolce o pane e marmellata, a correre uno dietro l’altro intorno al palazzo, in mezzo all’erba e ai fiori, attraversando frettolosi, nascostamente, i giardini ‘privati’.
Eravamo in una bolla di luce dalla quale erano tagliate fuori le preoccupazioni, le invidie, i dissapori, le responsabilità e tutte quelle cose ‘da grandi’. Esisteva solo il gioco, la spensieratezza ed una gioia incondizionata. Avevamo poco o nulla con cui giocare, ma era quanto ci bastava. Potevo contare una bicicletta ogni 40 bambini, per esser proprio generosa. Il monopattino non era contemplato nemmeno a livello di pensiero.

Ricordo che giocavamo a saltare con la corda, oppure perdevamo interi pomeriggi con il gioco dell’elastico che vantava il ‘merito’ di lasciar senza sostegno le gonne delle nonne e delle mamme.
E tra i molti giochi, ricordo che già allora avevo il pallino della cucina.
Dentro oggetti di recupero, quali i coperchi dei baratoli o ciotoline di terracotta modellate a mano in modo imperfetto ma delizioso, preparavamo fantasiose insalate con i fiori di malva e tarassaco per le nostre bambole.
Così oggi, mentre sfogliavo sognante per la duecentesima volta Stagioni di Donna Hay, notavo l’uso smodato del miele in numerose ricette. Tutto questo miele mi ha trascinato a forza indietro nel tempo.
Ho visto il volto sorridente ma sempre preoccupato della mia nonnina, ho sentito l’odore delle sue mani e la fragranza di quelle fette del suo pane spalmate di burro e miele.
E sì, ho deciso che avrei cucinato uno dei dolcetti di Miss Hay…
Stranamente ho seguito la ricetta pari pari, o quasi. Ho diminuito le dosi dello zucchero e questo forse un pò ha cambiato la consistenza che avrebbero dovuto avere le tortine.
Beh, al di là di come poteva essere il risultato le mie sono cosi soffici che si sciolgono in bocca e quel profumo di miele mi ha davvero catapultata nell’infanzia.
E strano a dirsi, non sono poi tanto stucchevoli come le dosi potrebbe lasciar intuire.
 
 

 

 

Ingredienti:

 

  • 75g di burro
  • 180g di miele
  • 150g di farina setacciata
  • 110g di zucchero (io 80g)
  • 125ml di latte
  • 1 uovo leggermente sbattuto
  • 1 cucchiaino li lievito

 

glassa cremosa

 

  • 320g di zucchero a velo
  • 2 cucchiai di miele
  • 50g di burro morbido 
  • 1 cucchiaio e 1/2 d’acqua

 

Scaldate in forno a 160°C.
In un pentolino fondete il burro e il miele a fuoco basso. Amalgamate con la frusta fin quando non avrete un composto liscio e omogeneo. Lasciate raffreddare. (per accelerare, potete mettere in pentolino a bagnomaria in acqua fredda)
Nella planetaria mischiate la farina e il lievito setacciati, unite lo zucchero e l’uovo. Unite il composto di burro e miele e lavorate per pochi minuti fin quando non avrete ottenuto un impasto liscio. Lasciando andare la frusta al minimo, unite poco alla volta il latte.
Versate il composto in uno stampo per 12 friand o muffin, o ciambelline. Riempite gli stampi per non più della metà, perchè raddoppia di volume. Io senza questa precisazione mi sono ritrovata delle piccole eruzioni vulcaniche di miele e farina.
Infornate per 20min. Verificate la cottura con uno stuzzicadenti. Lasciate riposare nello stampo per 5min, dopo di che fate raffreddare le tortine su una griglia.
Per la glassa lavorate nella planetaria lo zucchero a velo, il miele e il burro. Fatelo velocemente, altrimenti il burro ‘impazzirà’ e il risultato estetico non sarà incantevole. Aggiungete l’acqua poco alla volta e lavorate finchè non avrete un composto leggero e cremoso.
Glassate i dolcetti e lasciate riposare per un’ora circa prima di servirli.

Tortini con glassa cremosa al miele – Ricetta pag.74 dal libro Stagioni di Donna Hay, Guido Tommasi Editore

 

 

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16 comments

giulia pignatelli 21 Maggio 2014 - 6:40

sembrano ottimi… condivido!

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www.mipiacemifabene.com 21 Maggio 2014 - 7:29

Mamma mia quanto sono belli!!!!! Ti sono venuti benissimo, anche meglio di quelli di Donna 😉 🙂 Complimenti!
Baci e a presto
Federica 🙂

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SELENDIR 21 Maggio 2014 - 9:14

Tesoro bello! Con i tuoi ricordi, mi hai catapultata nella mia lontanissima infanzia: correre tra boschi e campi tutto il giorno, raccogliere le bacche , le fragoline di bosco e i lamponi per fare merenda, pane burro e marmellata, le slitte fatte con le doghe delle botti, il biancospino sotto il quale dormivo con le Fate che mi custodivano….e se questi tortini deliziosi fossero in realtà una macchina del Tempo? Semplici ma dai grandi effetti.

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Chiarapassion 21 Maggio 2014 - 10:25

Il racconto di te da bambina è bellissimo e mi ha fatto tornare indietro nel tempo a quando come te giocavo a fare la mamma e preparavo “dolci bontà” alle mie bambole. E' proprio vero i sapori i profumi dell'infanzia rimangono sempre con noi, ed immagino la bontà dei tuoi tortini che grazie al miele ti hanno parlato di tua nonna e di te da piccola.
Baci
Enrica

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Rebecka 21 Maggio 2014 - 10:43

Sono morbidi morbidi Giulia! Un bacio

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Miky 21 Maggio 2014 - 10:46

Che belli i ricordi dell'infanzia <3 non sai quante immagini mi sono tornate alla mente.
I tuoi tortini hanno un aspetto delizioso, slurp 😉
Un bacio Rebecka
Miky

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Rebecka 21 Maggio 2014 - 10:47

Sono pieni di imperfezioni, con il sederotto praticamente caramellato, lontani da quelle delizie di Donna Hay, ma il sapore…beh, quello è proprio buono.

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Rebecka 21 Maggio 2014 - 10:50

Rispetto ai cuccioli d'oggi, mi rendo conto di che infanzia meravigliosa abbiamo avuto noi 'grandi'. Eravamo felici con poco e niente!
Un bacino dolce Sele

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Rebecka 21 Maggio 2014 - 10:54

Grazie Erica 🙂
Un bacio

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Simo 21 Maggio 2014 - 11:38

da quanto tempo faccio il filo a quel libro…ma mi sa che me lo regalerò mooolto presto…
…questi tuoi tortini sono deliziosamente incantevoli!
Un abbraccio

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Rebecka 21 Maggio 2014 - 11:45

Grazie Miky 🙂

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Rebecka 21 Maggio 2014 - 11:46

E' un libro interessante, con ricette davvero semplici ed ingredienti di facile reperibilità. Poi io per quelle foto vado matta….
Un baciotto

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giochidizucchero 21 Maggio 2014 - 14:29

Sono meravigliosamente golosi i tuoi tortini! Li provero' sicuramente! E la glassa cremosa?? Omg… profuma di nonna… anche la mia per merenda mi preparava pane burro e miele, o zucchero, o marmellata. E tutto sapeva di BUONO. Perche' ancora non conoscevo le 'cose da grandi'… un abbraccio e grazie per questa bella atmosfera! Baci

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Stef@ 21 Maggio 2014 - 15:35

Mi hai fatto venir voglia come sempre di fare un dolcetto.. è bello leggerti Reb!!!!
un grande abbraccio,
Stefy

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Ale 21 Maggio 2014 - 16:11

ma che bel post e che bellissimi tortini…i mei complimenti cara!

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Araba Felice 21 Maggio 2014 - 17:17

Devono essere una delizia. NE rubo uno, anzi due 😉

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