My grandma’ sour cherries cake – Torta di visciole di nonna

by Rebecca
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grandma sour cherries cake

Pomeriggio d’estate. Il cielo ha una chiave d’oro sulla schiena che i bambini si divertono a girare.
-Fabrizio Caramagna-

On Air: The Cinematic Orchestra – Life of the bird

{English recipe below} Questa lettura aveva davvero bisogno di una musica adatta . Perché la musica trasforma la lettura in un viaggio. E i miei adorati Cinematic Orchestra, hanno scavato molto a fondo con questo brano.

I giorni lunghi dell’estate non hanno più l’affanno del buio che scende, di nebbie fitte, non inciampano più nelle ombre. I giorni lunghi dell’estate corrono nei campi di biondo grano, laggiù, verso l’orizzonte, per abbracciare il sole che tutto fa arrossire quando sfacciatamente tocca il fianco alle colline. I giorni lunghi dell’estate hanno un cielo blu intenso nel quale, trapuntata, la stella del vespro risplende più di un diamante.
Mi siedo lì, sotto i miei tigli, lungo i canali, lungo i bordi del grano che matura amoreggiando coi papaveri. Contemplo l’Argentea Signora che s’alza nelle sue rosee vesti, che a piedi scalzi cerca scorciatoie tra sentieri di stelle, mi perdo, io, mentre cerco di decifrare la linea tra cielo e terra, tra lucciole e stelle, perché laggiù, ovunque sia, non sembra mai esserci un confine.
Mi perdo nelle mie cantilene, nei versi, indugio tra parole e fotogrammi e sogno il mondo che Invisibile appare, di fate e d’unicorni, tra le radure, accanto alle sorgenti, di silfidi e fanciulle, di magico, d’incanto.
Mi perdo, io, nel ricordare i piedi scalzi sull’erba fresca, su quella secca, nella polvere e nel fango, in pozze d’acqua ed in torrenti. Mi perdo a ricordare il fragore dei meriggi di concertistiche cicale, di voli di libellula, di salici con lunghe trecce che giocano a pelo d’acqua. Ricordo io di pane, di burro, di miele e favo, ricordo le mani di mia nonna.
Ricordo di giochi infanti, di risa, di gioia spensierata e bella, a rotolar giù per i colli dei prugni che maturano al sole, in quel villaggio oltre i boschi che tutti chiamano “Lucciola” *.
E se un villaggio porta questo nome, quando scende la sera e i vecchi si attardano sulle viuzze, le nonne ricamano sulle sedie davanti alle staccionate dei cortili e i bimbi ancora impolverati giocano a nascondino nei granai, quello che ti aspetti, oltre al riso di chi ha niente eppure tutto, è un corteo di lucciole danzanti che va a fare festa nei campi, nei boschi, nei giardini.
Quando sei bambino l’estate è una Porta d’oro e ha una chiave universale. Tutti si affollano davanti a quel portone che s’apre e mostra meraviglie, che ci riporta indietro a quando nulla aveva peso e tanta era la gioia da non sentire più nemmeno la fatica.
Quando arriva l’estate, tutti, per un minuto o due, per due giorni o una notte, torniamo un po’ bambini.
Perché allora tutto era meraviglia, perfino un pugno di visciole da snocciolare, da metter sotto zucchero perché poi nonna avrebbe fatto un dolce. Il suo, uguale a nessuno!
Perché con un piccolo soffice cubetto, io torno a casa, torno bambina, torno alle sue braccia in quelle tarde sere in cui non si temeva il nemico dietro il cespuglio, dentro i canali, nei condomini. Non c’erano ancora tanti orchi, né mostri o assassini, ma solo qualche gufo d’adozione tra i palazzi, i pipistrelli, i grilli, lucciole e stelle, il secchio d’acqua per i piedi e le favole a luce spenta.
Non mi basterebbe un’intera vita per ringraziare mia nonna per l’infanzia meravigliosa che mi ha dato, per ringraziare mia madre per quello che per me è stata ed è, per quello che saranno sempre, per ciò che ho avuto ed ho imparato a dare, senza riserve, perché l’amore, quello vero, l’affetto sincero è così che bisogno donarlo, senza temere.
Ti voglio immensamente bene nonna, te ne vorrò sempre. Grazie per questa tua ricetta e per tutte le altre! -anche se io l’ho rivisitata per l’occasione-

* LicuriciLucciola” è un villaggio della Romania di poche, pochissime anime e si trova nel distretto di Gorj, nella regione Oltenia, la regione che mi ha dato i natali. E’ il villaggio dove è nato il mio adorato nonnino materno e dove ho trascorso alcune delle più belle estati della mia infanzia.

sourcherries

Ingredienti per una teglia 20cmX30cm

  • 4 uova fresche
  • 250gr di burro bavarese morbido
  • 270gr di zucchero + 50 per le visciole
  • 350gr di farina 00
  • 50ml di yogurt greco
  • 70ml di latte intero
  • la scorza di un limone grattugiata
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale
  • 450gr di visciole denocciolate

Preriscaldate il forno a 170° C. Denocciolate le visciole e mettetele a riposare in una ciotola con 50gr di zucchero.

Mettete nella planetaria il burro e lo zucchero e lavorate a pomata. Aggiungete un uovo alla volta, lo yogurt, la farina setacciata e il latte. Aggiungete infine l’estratto di vaniglia, la scorza di limone, il bicarbonato e il lievito setacciati, il sale.

Incamiciate una teglia, versate il composto e cospargete con le visciole, senza usare l’acqua/sciroppo che avranno lasciato. Infornate e lasciate cuocere per circa 30-35 minuti.

Lo sciroppo che ricavate dalle visciole, potete usarlo per aromatizzare limonate, frutta frullata, la torta stessa e se addensato in un pentolino per qualche minuto, su gelati o su creme dolci.

sour cherries cake blondie

visciola sour cherries

My grandma sour cherries cake

Preparazione10 minuti
Cottura35 minuti
Tempo totale45 minuti
Chef: Rebecka G. Sendroiu

Ingredienti

  • 4 fresh eggs
  • 250 g of soft Bavarian butter
  • 270 gr of sugar + 50 for sour cherries
  • 350 gr of all-pourpose flour
  • 50 ml of Greek yogurt
  • 70 ml of whole milk
  • the zest of a grated lemon
  • 1 teaspoon of vanilla extract
  • 1 sachet of baking powder
  • 1 pinch of baking soda
  • 1 pinch of salt
  • 450 gr of pitted sour cherries

Istruzioni

  • Preheat the oven to 170 °C.
  • Pit the cherries and toss them with 50g of sugar: set aside.
  • Beat together the butter and sugar with a hand mixer on medium speed until pale and fluffy. Add one egg at a time, yogurt, sifted flour and milk. Finally add the vanilla extract, lemon zest, baking soda and sifted yeast, salt.
  • Grease a baking sheet (20cm x 30cm) with butter and dust with flour. Sprinkle cherries over the top.
  • Bake until cake is golden brown, 30-35 minutes.
  • Let cake cool 30 minutes, then cut into squares.

Note

The syrup obtained from sour cherries, you can use it to flavor lemonade, fruit, the cake itself and if thickened in a saucepan for a few minutes, on ice creams or sweet creams.
Adapted from My granny

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26 comments

Monica 10 Giugno 2015 - 14:45

Che belli i ricordi, quelli palpabili, vicini come se gli anni fossero attimi. Indelebili e meravigliosi, su cui ci si costruisce una vita di valori e passioni.
Io non sono stata altrettanto fortunata, con una famiglia un po’ assente e malandata, ma vivo di quel poco che mi è rimasto.
Le visciole le ho scoperte grazie ad un’amica di Fano e mi piacciono tantissimo, soprattutto nella frolla con la ricotta, ma questa torta è bellissima, invitate e di certo deliziosa. Che maga la tua nonna!

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Rebecka 10 Giugno 2015 - 15:04

Non ho avuto la famiglia tradizionale che si sogna, perché mio padre se n’è andato quando camminavo da poco, e con lui tutto il resto della sua famiglia. Il mio nonnino materno è morto quando avevo ancora troppo bisogno di lui, quando noi tutte avevamo ancora troppo bisogno di lui, ma sarà la forza di quelle donne che mi hanno cresciuta, sarà la loro Magia, ma a me, le pochezze possedute sembravano il tesoro di un Re. La mia amata nonnina era davvero una maga…lei in cucina e in qualunque altro luogo in terra, scatenava gli incanti!

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Kiara 10 Giugno 2015 - 21:01

Ciao cara! Che splendida ricetta! Le foto sono così belle e invitanti…
Colgo l’occasione per invitarti al mio nuovo contest “Creazioni in Kucina”, dove potrai partecipare con ricette vegetariane, etniche o lievitati (come questa splendida cake). In palio splendidi regali totalmente realizzati a mano dalla mia amica Eleonora ERCreazioni. Ti lascio il link così puoi scoprire di che si tratta:
http://www.kucinadikiara.it/2015/06/crezioni-in-kucina.html
Un abbraccio e buona serata,
Chiara

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Rebecka 11 Giugno 2015 - 8:45

Ciao Chiara, grazie! 🙂

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Manuela 10 Giugno 2015 - 21:12

Mi commuove sapere che non abbiamo nemmeno un giorno di vita in comune eppure ritrovarmi così vicina a te, a queste parole, ai piedi nel fango, nell’erba, nella terra. All’erba alta che sfregiava le cosce quasi nude, alle sere che non arrivavano, ai profumi lungo i sentieri e alle lucciole prese tra le mani…sei davvero speciale Rebecka, mi goo questta lieve commozione e ti mando un abbraccio

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Rebecka 11 Giugno 2015 - 8:47

Forse speciale no, ma so di essere stata estremamente fortunata. Felice di aver vissuto l’infanzia più bella che potessi avere! 😉
Un abbraccione grande

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Chiar 11 Giugno 2015 - 5:53

Ah le nonne che sono prezioso!! L’idea che il mio fagiolino non potrà avere i nonni vicini mi rende alquanto triste ma d’altronde non ho alternative…
Buonissima la torta che ti ha lasciato, potrei proprio provarla con le ciliegie di vignola prese ieri! 😉 un baco

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Rebecka 11 Giugno 2015 - 8:50

Chissà dolce stellina, la vita è piena di sorprese, in continuo mutamento. Anche solo le vacanze, per fagiolino, saranno fonte di gioia immensa. I nonni sono un dono prezioso, hanno un valore inestimabile. Con le ciliegie è buono, ma con le visciole, se le trovi, è sublime.

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SELENDIR 11 Giugno 2015 - 9:38

Le mie giovani estate alle cascine dei nonni!! Fatte di sole, grano e pomodori maturi, pane fatto in casa e piante dei piedi come suole. Niente come le ciliegie e le visciole mi riporta a quella casa accanto al bosco e agli anni più magici della mia vita. Per fortuna mi sono rimaste torme di lucciole sorridenti nel mio giardino, con cui ridere e ballare. Dolce amorina mia, che brava sei. La tua torta mi sembra morbidella assai, come i l tuo cuoricino.

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Rebecka 11 Giugno 2015 - 11:02

Tesorillina mia, ogni tanto mi chiedo se Viv ricorderà con gioia la sua di infanzia, vista la frenesia e gli input….se potrà ricordar grilli, giri in campagna e per monti. I nonni sono certa le rimarranno nel cuore, il nonno forse più di tutti, visto che per molto tempo è stato tato/mammo. Questa torta non è soffice…di più e se solo trovassi altre visciole o il vicino di mamma ce ne facesse ancora dono, pulirei e congelerei per poterlo fare in uno dei nostri incontri di quest’estate. Bacino ino ino

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vaty 11 Giugno 2015 - 14:47

.. tesorino.. quant’è bello quando ci racconti dei tuoi ricordi di infanzia.. e quasi sento la tua voce bassa e dolce che rievoca certe emozioni che ti hanno portato ad essere la persona che sei <3 non cambiare mai becky cara

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Rebecka 11 Giugno 2015 - 14:56

Io ce la metterò sempre tutta per rimanere fedele a me stessa Vaty, a quella me ancora bimba, un po’ lunatica e capricciosa, legata al luogo dove è nata, legata sotto pelle a quelle donne meravigliose che mi hanno allevata. Perché se sono così, ce c’è qualcosa di apprezzabile in me, io so di doverlo a loro. Grazie….e grazie di essere passata!

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Laura e Sara Pancetta Bistrot 11 Giugno 2015 - 17:33

Leggere questo post traboccante di ricordi e di emozioni con il sottofondo dei cinematica orchestra è stato magico, quasi da brividi e lacrime agli occhi…le tue parole nostalgiche hanno smosso anche i miei di ricordi, dei nonni così distanti tra di loro, delle corse in campagna in mezzo al grano alto in Calabria da quelli paterni, ai nascondini tra gli armadi con le porte in carta di riso scorrevole in Giappone. Ogni nonna con le sue ricette e con il suo modo così diverso, ma nonostante tutto uguale di dimostrare il suo amore.
Grazie per aver condiviso una ricetta così preziosa ed intima!!
Foto stupende cara Reb!
L.

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Rebecka 11 Giugno 2015 - 17:38

Grazie di cuore per le tue (vostre) belle parole e grazie con tutto il cuore per aver condiviso con me un po’ dei tuoi ricordi. Una delle cose più preziose che possediamo e che difficilmente perderemo…Un abbraccio immenso

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Francesca P. 11 Giugno 2015 - 21:21

Amo chi riesce a condire tutto di poesia… perchè la poesia ce l’ha dentro, non deve cercarla fuori, attinge dal cuore e poi, come per magia, la trova anche nei piatti che prepara, nei ricordi che racconta, nelle tavole da apparecchiare e allestire, nelle parole che sembrano scorrere così facilmente, così naturalmente… sì, è tutto naturale qui, cara fatina, io percepisco ogni volta quanto ami fare quello che fai… e sai quanta gola mi fanno da sempre i tuoi dolci! Quelle ciliege così rosse le voglio mettere dietro l’orecchio… porteranno fortuna? Lo spero, in questi mesi più che mai…

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Rebecka 12 Giugno 2015 - 10:10

Grazie Franci, lo sai che è reciproco, vero? Che quello che scrivi è una prosa poetica e che aspetto, insieme alle altre, che la domenica arrivi per vedere su quale pullman immaginario mi farai salire, su quali strade viaggerò per arrivare a destinazione, mentre rifletto su quello che hai scritto. E ogni volta è un po’ una scoperta “on the road”, mentre da costa a costa mi fai guardare le tue immense città con le tue cattedrali interiori, mentre mi lasci spaziare con lo sguardo sui gran Canyon nel tuo cuore e ne ammiro senza fiato la bellezza, cercando di immaginare e fantasticando su quali avventure l’hanno reso tale. Foreste, deserti affatto aridi la qui bellezza sta fuori e sotto sabbia, villaggi perduti abitati da gatti che giocano con frutti e oziano sotto quieti e ombrosi portici ed infine l’oceano, immenso, tra le cui onde schiumose fanno surf i sentimenti, i pensieri, i giorni.
Quelle visciole, aspre ma così buone, io le mangerei senza sosta, più delle ciliegie. Peccato siano divenute una rarità…e peccato che quel sacchettino ricevuto in dono, sia finito così presto.

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Mila 14 Giugno 2015 - 8:44

Leggere i ricordi di altre persone mi sembra sempre di leggere un libro seduta su un’amaca sotto una fresca frasca e perdermi tra le righe….
Risvegliata solo dalla mia sempre incombente golosità di assaggiare il tuo dolce

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Rebecka 14 Giugno 2015 - 11:54

Grazie Mila… 🙂

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Vica 14 Giugno 2015 - 19:59

Tesoro ho letto con il cuore pieno.. un po’ triste ma allo stesso tempo felice.. Mi hai ricordato qualcosa della mia infanzia, che non è molto lontana dalla tua nei modi e tempi.. Che tempi! Mi mancano da morire… ♥

Stellina quanta invidia.. Tu non trovi le mandorle lì dove stai, io invece in 8 anni passati che sto qua non ho visto una sola VISINA! 🙁 Ingiustizia… Sono cresciuta con le visine, la mia casa era circondata da deliziose visciole di tutte le razze, le adoravo ♥ Poi facevamo un macello di conserve.. dulceata, compot.. visine in zeama lor naturala.. Si placintele cu visine..? Iti aduci aminte? Cat de bune!

Bellissimo dolce quello di tua nonna, ha un aspetto così invitante, familiare ♥

Ci hai regalato un bellissimo post con foto e storia meravigliose stellina!

“Life Of The Bird” è stata la ciliegina, anzi, la “visciola” dell’atmosfera! 🙂 Bellissimo leggere con una musica così bella, così profonda di sottofondo ♥

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Rebecka 15 Giugno 2015 - 9:38

Anche a me mancano tanto, tanto da starci male certi giorni, come questo d’oggi che è proprio nero. Se ti può confortare pure qui per trovare una visciola (visina) ci vuole un miracolo. Anche noi ne facevamo di ogni, visinata, dulceata, compot a litri come non ci fosse altro in terra. Placintelele come scordarle, che nonna alle volte si sbizzarriva e ci metteva anche urda mescolata alla ‘branza de vaca’ quella poco salata e venivano fuori che erano una goduria.
Grazie…questo post credo sia la parte più profonda del mio cuore, della mia memoria, la parte più sincera e vera di me…..e quella canzone, a me piace proprio tanto. Insieme ad un’altra dei Cinematic orchestra, sono stati la colonna sonora della mia gravidanza. <3 Ti stringo forte forte fortissima

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Vica 15 Giugno 2015 - 11:40

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Margherita 23 Giugno 2015 - 19:39

Una torta dall’aspetto così e delle foto così belle non poteva che avere origine da ricordi così belli e poetici. Ammiro sempre chi come te riesce a mettere per iscritto passioni e sentimenti… é uno di quei doni che vorrei in un’altra vita.

Reply
Rebecka 24 Giugno 2015 - 8:20

Sorrido e mi emoziono un po’. Sorrido perché come sempre, almeno una di voi amiche e “vicine di cucina”, venendo a farmi visita, riuscite a farmi riflettere sulle cose he furono e che sono. E con il tuo passaggio, mi hai dato lo spunto per introdurre la prossima ricetta. Un abbraccio, con l’anima….

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speedy70 30 Giugno 2015 - 12:07

Molto invitante questa golosa torta, bravissima!!!!

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Rebecka 3 Luglio 2015 - 8:45

Grazie 🙂

Reply
Ketty Valenti 31 Luglio 2015 - 17:57

Che Atmosfera il tuo post,intriso di sentimenti…..si devi essere una bellissima persona non ci conosciamo ma l’espressione dei tuoi occhi mi è sempre piaciuta,complimenti per tutto compresa la ricetta deliziosa che è “la ciliegina (o visciola in questo caso ) sulla torta”.
Buona Estate

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