Kanelbullar, swedish cinnamon rolls

by Rebecca
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kanelbullar cinnamon rolls

Ci sono pezzi di cuore che sono distribuiti con sapienza in molte cose. Libri, titoli, poesie, piccoli versi, poche righe, brani interi. I Led Zeppelin sono probabilmente uno dei gruppi che da sempre preferisco, uno di quei gruppi che mi fanno pensare “ma perché non ho vissuto nel loro tempo, per godermi il meglio della musica?!”. Stairway to heaven racconta qualcosa di me, per me che ho adattato l’interpretazione ad un pezzo della mia vita.
led zeppelin

Il balcone della mia prima dimora da “quasi sposa”, guardava a nord ovest. Alba e tramonto, sotto i miei occhi risplendeva di luce diversa il Monte Rosa. Ma proprio ad Ovest, la mia anima vibrava. Un sentimento, un emozione che io non saprei raccontarvi. Qualcosa che accade al corpo, al cuore, alla mente, allo spirito. Qualcosa di profondo e meraviglioso. Ad Ovest riconoscevo la dimora della mia anima.
Forse per tutti c’è un punto cardinale, come c’è una canzone, come c’è un abito, un luogo che sono parte di noi o dei quali siamo parte, qualcosa che ci racconta, che ci veste.
Adoro questa canzone. Adoro le emozioni che suscita in me. Adoro come mi fa sentire.
E adoro l’autunno e tutto ciò che si porta via. Tutte quelle cose in più che non servono. Tutti quei rapporti divenuti sterili e secchi come rami. A adoro tutto quello che mi dona generosamente in cambio.
Io con generosità in questi giorno sforno girelle di ogni tipo. I kanelbullar sono i gemellini di quelli che vi ho proposto l’altro giorno, gli appelbullar. La ricetta “base” di Linda Lomellino, collaudatissima, dallo scorso Natale l’ho adottata apportando alcune modifiche. Sono diventati la colazione perfetta che accompagna le mie mattine nel periodo autunno inverno, unico periodo dell’anno in cui il mio corpo tollera le dosi massicce di cannella.
Sono forse i dolcetti più famosi della Svezia (adottati dagli americani), tanto da avere un posto speciale e una festa tutta per loro, il Kanelbullens dag, il 4 ottobre. Il consumo di questo prodotto da forno si è diffuso molto negli anni ’20 e ora è il dolcetto che accompagna le pause caffè degli svedesi.
Io per la prima volta gli ho mangiati a Parigi ed è stato amore al primo assaggio. Avevo provato diverse volte a farli, più o meno briochosi, più o meno sfogliati e alla fine ho trovato il mio modo, quello in cui mi piace farli e gustarli.

Per circa 12 girelle

Impasto: – 80g di burro -55g di zucchero -250ml di latte intero tiepido -1 cucchiaino di sale fino -410g di farina 00 -35g di lievito madre secco -la scorza grattugiata di 1 limone

Ripieno: -110g di burro pomata -55g di zuchero di canna + 3 cucchiai -1 cucchiaio colmo di cannella -1 pizzico di cardamomo in polvere

Mettete in una ciotola capiente la farina, il sale e metà dello zucchero. Sciogliete il lievito e lo zucchero restante nel latte e versate sulla farina. Amalgamate e impastate finché non avrete ottenuto un impasto morbido che si stacca facilmente dalle mani. Aggiungete il burro a fiocchi e impastate ancora finché non sarà tutto amalgamato. Coprite la ciotola con della pellicola e lasciate lievitare in un luogo tiepido per circa 2 ore.

Lavorate con un cucchiaio il burro pomata con lo zucchero e la cannella.

Riprendere l’impasto e stendetelo su una spianatoia infarinata dando una forma rettangolare. Spalmate il burro alla cannella su tutta la superficie della pasta brioche, anche sui bordi. Arrotolate dal lato più lungo. Quando avrete ottenuto un rotolo, tagliate 12 dischi e disponeteli con cura su una teglia ampia coperta da carta forno. Lasciate un po’ di spazio tra una girella e l’altra, perché dovrà lievitare per un’altra ora nel forno tiepido, o in altro luogo al riparo dalle correnti d’aria.

Preriscaldate il forno a 180°C e quando le girelle avranno raddoppiato di volume, fatele cuocere per circa 35-40 minuti, controllando che non brucino.

Come per le altre, potete servirle spolverate di zucchero oppure con una glassa di zucchero o semplicemente così come sono.

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